È sempre difficile veder soffrire una persona, ma lo è ancora di più se si tratta di un essere indifeso, come una neonata.
Vedere la vita che piano piano abbandona quel piccolo corpo, il respiro che diventa affannoso, lo sguardo già lontano.
Miriam si sta separando dai suoi cari. La sorella A. la tiene in braccio, con struggente dolcezza.
Ieri sera aveva chiesto alla mamma di non mandarla a scuola per andare a trovare la sorellina ma durante la notte è arrivata la telefonata tanto temuta. Le condizioni di Miriam, affetta da una sindrome genetica rara erano disperate. E la sorella A. è accorsa assieme alla mamma a darle l’ultimo saluto.
La mamma, di origine pakistana, ogni giorno prendeva il treno per venire a Roma ad accudire la sua sfortunata bimba.
Da lei avevo imparato come prenderla in braccio per calmarne l’agitazione, dovuta alla patologia.
Non è mai facile capire le ragioni del tanto dolore che ci circonda, delle malattie, del male, della cattiveria umana. Non ci resta che accettare.
L’esperienza di volontariato in ospedale mi ha insegnato che quando non siamo in grado di capire la sofferenza e di accettarla, ci può aiutare la fede, se ce l’abbiamo, oppure ci resta comunque l’amore.
Del resto anche la fede, senza amore, non sarebbe completa.
L’amore è una forza che non conosce ostacoli.
Quando riesce ad esprimersi, abbatte le barriere create dagli uomini, cancella tutte le “diversità ” e riordina la scala dei valori.
L’amore rivoluziona anche il concetto di bellezza.
La bellezza non è più solo quella del corpo ma è soprattutto quella dell’anima.
La deformità vengono così superate, accettate, amate.
Un genitore verso un figlio ma anche chiunque si occupi con dedizione di qualcun altro, ama tutto della persona amata, pure i suoi difetti, le sue “bruttezze”.
La persona amata si trasfigura agli occhi di chi la ama.
Nei reparti di un ospedale per bambini si incontra tanto amore ma si incontrano anche momenti di stanchezza, di rabbia, di smarrimento.
È questo che rende utile la presenza dei volontari per offrire ai bambini e alle famiglie, sostegno, partecipazione e, più di ogni altra cosa, ascolto.