Ero entrata per cercare una mamma nella sala antistante il reparto di rianimazione.
Ti ho visto in un angolo, sola, con un viso dolce ,giovane,angosciato. Ti ho chiesto se avevi bisogno di compagnia, di sostegno. Mi hai risposto in perfetto italiano, che venivi dall’Albania, e con un aereo militare avevi portato a Roma la piccola E. di pochi giorni, con una grave malformazione cardiaca che solo al Bambino Gesù avrebbero potuto salvare. Eri arrivata sola con lei, con un viso da adolescente ma una grande determinazione e speranza nell’anima.
Come se non bastasse nel tuo paese era in corso un terremoto che aveva danneggiato le case dei tuoi cari. Siamo state a lungo abbracciate, allora si poteva, e ci siamo lasciate con la promessa che ti saremo stati vicini con la presenza dei volontari di Arcoiris.
È cominciato un lungo percorso con fasi alterne, poi la neonatina è uscita dalla rianimazione, è andata in reparto cardiologia, non c’è stato giorno che qualcuno di noi non sia venuto a supportati, a vedere i piccoli progressi, a sperare di vedere dei miglioramenti. È arrivata per pochi giorni tua sorella, che tanto si era prodigata per organizzare la tua venuta in Italia. È stata ospitata da una nostra generosa e insostituibile volontaria in casa sua.
Poi abbiamo visto i tuoi sorrisi diventare più radiosi,l a speranza più solida. Finalmente E. è stata dimessa con la prescrizione di tornare in Ospedale per i controlli.A bbiamo trovato per te e E. una sistemazione adeguata e anche lì non ti è mancato l’appoggio e l’affetto che meritavi per la tua dolcezza e discrezione.
E. ha superato tutte le visite di controllo, stava sempre meglio e così è avvenuto il distacco,la vostra partenza, il desiderato ritorno a casa. Ci siamo salutati con la certezza di un legame intenso, indissolubile. E così è stato.
Ci siamo scritti, abbiamo ricevuto le splendide foto della piccolina.In questi giorni di epidemia ti ho chiesto come stavate ed ho ringraziato il tuo paese ,l’Albania, per la solidarietà dimostrata nei confronti dell’Italia in questo terribile frangente. Questa la tua risposta: “No,non serve nessun ringraziamento, non è niente rispetto a tutto quello che è stato fatto per noi.
Io ne sono testimone sulla mia pelle per come mi avete ospitato,aiutato,salvato,riportato alla realtà. “ Sono io, siamo tutti che dobbiamo ringraziare perché ci avete accolti,siete per noi albanesi un punto di riferimento politico, sociale, medico ogni volta che è stato richiesto dal singolo come me o dalle masse della foto. Grazie di esistere a te e a tutte le belle persone che nella mia esperienza ho incontrato in Italia. Vi voglio un mondo di bene“.
E’ di qualche giorno fa la foto , che noi tutti abbiamo nella memoria,della nave giunta sulle coste italiane con tanti giovani profughi albanesi.
Non credo di dover aggiungere altro,ho il cuore pieno di commozione e so che un altro piccolo cuore lontano è tornato a battere.